12 dicembre 2018

Transizione

Queste sono le prime venti posizioni della market cap delle criptovalute (dogecoin è slittato al n.21). In questi giorni ho letto e sentito centinaia di notizie contrastanti sulle crypto. Dato il periodo generale di ribasso i gufi e malpensannti si stanno gongolando. Poi sento dire a "esperti di economia" frasi come: è più probabile che il bitcoin arrivi a 100$ che non a 100.000$. La verità è che si parla troppo e nessuno realmente sà come andrà. E' vero, c'è stato un calo degli investimenti globali e dell'impiego di risorse nel mining, ciò è evidente agli occhi di tutti. Ma se non sbaglio, per il momento, il bitcoin è quotato ancora 3000 euro circa, ossia il valore che aveva, grosso modo, prima dei picchi dello scorso anno. Nelle "retrovie" coins come dash hanno perso davvero parecchio. Per quanto escano ogni giorno notizie, giornalisti, economisti e presunti cervelloni che sostengono di sapere tutto, in realtà sanno ben poco. Dobbiamo solo limitarci a seguire l'evolversi degli eventi. Personalmente ritengo che stiamo attraversando una lunga fase di transizione. E' chiaro che il calo complessivo dei valori ha "raffreddato" gli investitori. Tuttavia, come sappiamo, basta un niente per "riaccendere" la miccia. Le società di mining nel frattempo stanno cercando di "parare" il colpo avvalendosi di attrezzature e dispositivi che siano in grado di produrre valuta senza risentire troppo dei consumi energetici (impiego dei nuovi antminer S15, nella foto, e pannelli fotovoltaici).    


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