31 ottobre 2017

Costi eccessivi di manutenzione

Nel post:"Il rischio è tutto dell'utente" ho già sottolineato i comportamenti non del tutto limpidi, diciamo così, delle aziende di mining. Se hashflare presenta costi di manutenzione giornalieri un pò alti, è anche vero che li documenta da sempre nei minimi dettagli e dunque non ha mai negato di trattenere tali somme. Ma ciò che mi dispiace osservare è il comportamento subdolo di genesis mining (società che ho sempre ritenuto seria e affidabile) riguardo ad alcune tipologie di contratti, nella fattispecie quelli ethereum (dagger-hashimoto). Se nel documento contrattuale c'è chiaramente scritto che non sono previsti costi di manutenzione giornalieri (ma soltanto uno di tipo una tantum al momento dell'acquisto) allora perchè esistono? E soprattutto, perchè non sono menzionati chiaramente? Ah furbetti!!! Se consideriamo che già di base quei contratti, a parità di investimento, non sono redditizi quanto quelli sha256, aggiungendoci pure le fees, che di fatto non ci dovrebbero essere, diventa quasi inutile sottoscriverli, a meno che l'ethereum nel frattempo non decolli sul mercato (ma questo aspetto nessuno lo può prevedere con esattezza). In conclusione, cosa significa tutto ciò? Che non dobbiamo investire? Che ci prendono in giro? Dico semplicemente di investire con moderazione, con calma, recuperando il capitale prima di alzare eventualmente il ritmo, e soprattutto guardare con attenzione al tipo di contratti che ci offrono considerando che finora quelli sha256 (per minare bitcoin) restano i migliori. Questa la situazione attuale circa la disponibilità dei contratti sha256: genesis mining: esauriti; hashflare: disponibili; hashing24: disponibili in pre-order con attivazione a metà gennaio.

Bitcoin 87 miliardi e mezzo di market cap

Diamo uno sguardo alla market cap in euro delle prime 15 criptovalute. In vetta notiamo naturalmente il bitcoin con oltre 87 miliardi e mezzo di euro (corrispondenti a più di 100 miliardi di dollari) e un valore di circa 5258 euro. Numeri che fanno paura! L'incremento settimanale è superiore al 7%. Al secondo posto, molto più staccato, figura ethereum con "appena" 25 miliardi di euro.

30 ottobre 2017

Bitcoin 5000 abbondanti

Bitcoin abbondantemente sopra i 5000 euro. Come vedete siamo nettamente sopra i 5000 euro, tra i 5200 e i 5300, per ora.

27 ottobre 2017

Il rischio è tutto dell'utente

Il mercato crescente della criptovaluta e, nella fattispecie, del bitcoin ha comportato un interesse enorme da parte delle società del settore e un coinvolgimento notevole degli utenti di tutto il mondo. Voglio tuttavia sottolineare quanto segue: se è vero che le aziende devono salvaguardare i propri bilanci, è altrettanto vero che tendono a tirare un pò troppo la corda. I costi dei contratti e quelli di manutenzione (questi ultimi giornalieri) sono a mio avviso eccessivi. Inoltre, spesso e volentieri, le durate non sono adeguate (ad esempio nel caso di hashflare la durata contrattuale di un anno è un pò strettina). Vorrei ricordare a queste società, tutte, nessuna esclusa, di non calcare troppo la mano, di non esagerare con i costi a carico dell'utente altrimenti tutto questo bel business sarà destinato a finire in tempi non lontani. Ci vuole misura ed equilibrio. I guadagni potete farli lo stesso, cercate di cedere un pò signori cari e favorite di più gli utenti che già si sobbarcano la maggior parte dei rischi ovvero il capitale investito, che poco non è.

Si ruota sempre attorno ai 5000

Il bitcoin oscilla attorno ai 5000 euro, talvolta superandoli, talvolta scendendo un pò sotto, ma al momento questa è la tendenza. Osserveremo i movimenti che seguiranno.

26 ottobre 2017

Rapida risalita

Ieri l'avevo detto che probabilmente il bitcoin sarebbe risalito, e infatti eccolo ritornare a quota 4.852 euro, con un incremento di 166 euro rispetto al giorno precedente.

25 ottobre 2017

Discesa dopo i 5000

Il bitcoin è calato rispetto ai valori registrati nei giorni precedenti: stavamo sui 5000, anche 5100 euro, adesso siamo tornati a 4.733 (ultimo rilevamento in foto). La più famosa criptovaluta al mondo ci ha abituato a questi sbalzi, a volte di parecchie centinaia di euro, sia in salita che in discesa, e dunque non è escluso un ritorno ai 5000 e più, staremo a vedere.

Payout test

Come promesso ho monitorato il tempo di payout di hashflare con i nuovi parametri (commissione a 0.0006 btc): da una richiesta di prelievo partita ieri (24/10), intorno a mezzogiorno, i fondi sono pervenuti dopo l'una della notte passata, dunque con circa 13 ore di attesa. Conclusioni: non siamo di fronte a un fulmine di guerra ma, tutto sommato, la tempistica risulta essere accettabile. 

24 ottobre 2017

Hashflare pagamenti a rilento

Non si può certo dire che hashflare sia una cattiva compagnia dal momento che è precisa nell'indicare ogni dettaglio all'interno dell'account utente, dalla durata dei contratti, ai costi di manutenzione, alle info sui pagamenti. Ma è proprio su quest'ultimo punto, peraltro fondamentale, che lascia un tantino a desiderare. Molto spesso i payout impiegano troppo tempo per entrare nella blockchain e dunque per essere confermati. E allora loro che cosa hanno fatto per cercare di sopperire a questo inconveniente? Hanno alzato il limite minimo del prelievo, nonchè la commissione sullo stesso. Forse è una giusta impostazione ma ad un primo impatto non vedo sostanziali migliorie rispetto a prima. Risultato? I tempi di attesa dei pagamenti restano più lunghi del normale. Ad ogni modo, questi sono i nuovi parametri: importo minimo per effettuare un prelievo (ricordiamo solo 1 nelle 24 ore): 0.001 BTC, ma siccome la commissione sul prelievo è salita da 0.0003 a 0.0006 BTC, per prelevare è necessario disporre nell'account di almeno 0.0016 BTC (0.001+0.0006). Queste misure sarebbero state prese per migliorare la stabilità dei prelievi ed aumentarne la velocità. Personalmente non credo si tratti solo di un problema di impostazione dei parametri nel momento in cui esistono troppe transazioni non confermate e dunque tempi di attesa piuttosto lunghi. Altre compagnie, come genesis mining (ma potrei citare anche eobot) presentano poco o nulla questo inconveniente dei ritardi. Il link seguente transazioni non confermate è utile per controllare il volume delle transazioni non ancora confermate dalla blockchain. I rallentamenti nelle conferme dei payout sono probabilmente da imputare soprattutto alla maniera non ottimale che la società hashflare utilizza per operare attraverso il gestore preposto, block.io (anche se loro se ne lavano sempre le mani di questi inconvenienti sostenendo che non possono fare nulla per accelerare il completamento dei pagamenti; in realtà il miglioramento andrebbe fatto a monte). Ad ogni buon conto verificherò personalmente quanto tempo trascorre da una richiesta di prelievo all'effettiva immissione del codice della transazione nella blockchain e dunque alla seguente conferma definitiva dell'operazione (soldi in tasca, per intenderci).

23 ottobre 2017

Investimenti diretti

In precedenza abbiamo analizzato la situazione degli investimenti bitcoin considerando le offerte proposte da alcune rilevanti società di mining presenti sul mercato quali Genesis mining, Hashing24 ed Hashflare. Tuttavia questo metodo, con i pro e con i contro, ci lega inevitabilmente al comportamento di terzi. In altre parole, i nostri guadagni dipendono non solo dal valore del bitcoin ma anche dalla condotta di tali società nei nostri confronti (costi, onestà, puntualità nei pagamenti etc...). Si tratta dunque di una maniera indiretta di investire. Il fiato potremo tirarlo solo dopo aver recuperato il capitale impiegato. Esiste dunque un'alternativa? Se si, qual'è? Semplice: acquistare direttamente bitcoin e tenerli fermi a deposito nella speranza che aumentino il loro valore nel tempo per poi rivenderli e guadagnarci, tutto qui. In questa maniera potremmo sempre disporre del nostro capitale, ossia esso non sarebbe in alcun modo vincolato. L'unico elemento contrario sarebbe rappresentato da eventuali cali del valore della moneta. Faccio un esempio: se acquistiamo 5000 euro di bitcoin (allo stato attuale più o meno equivalenti ad 1 bitcoin) e tra un mese o due il bitcoin dovesse raggiungere quota 6000 euro, avremmo ipoteticamente guadagnato 1000 euro rivendendo. Questo sulla carta, perchè poi ci sono da considerare gli inevitabili costi di acquisto e di vendita che ogni società prevede (che si tratti di coinbase, o di altri). Ma il guadagno sarebbe comunque notevole in tal caso. Viceversa, se il bitcoin calasse rispetto al suo valore al momento del nostro acquisto (cioè andasse sotto i 5000 euro, stando all'esempio), dovremmo sperare in una risalita per non perdere soldi. In definitiva, che si investa in modo diretto o indiretto, i rischi esistono sempre ma nel primo caso non esistono in sostanza dei veri e propri intermediari (a parte la società che ci cambia la valuta).

21 ottobre 2017

Bitcoin frantuma il muro dei 5000 euro

Già da iera sera c'era stato un rialzo ed erano stati superati i 5000 euro, consolidati poi stamattina con quest'ultimo rilievo di ben 5.176, 74 euro (ore 9:34). E così il bitcoin supera anche la soglia dei 5000 euro e non finisce mai di stupire... (notate i 1900 euro di aumento di valore nel confronto con il mese precedente).

20 ottobre 2017

Investimenti bitcoin aggiornamenti

Dopo aver criticato, a mio modo di vedere giustamente, i sostenitori della bolla speculativa, concentriamoci sulle società serie di investimenti in bitcoin. Finora genesis mining ha presentato i contratti sha256 più vantaggiosi considerando il rapporto benefici/costi. Tuttavia, al momento, non c'è disponibilità di essi in azienda, nè si sà se e quando si potranno nuovamente acquistare. Hashflare li ha, ma sono di durata piuttosto breve, un anno, e dunque non rappresentano il massimo. Hashing24 ha dei prezzi molto alti ma consente di acquistare anche in pre-order, ossia in anticipo, e con lo sconto (si fà per dire) contratti di durata triennale che si attiveranno a metà gennaio. Passiamo agli esempi numerici. Con hashflare andremo a pagare 1500$ per 10TH/s, mentre col pre-order di hashing24, per gli stessi 10TH/s, pagheremmo 2482$. Con hashing24 la situazione sarebbe la seguente: trascorsi 8/10 mesi recupereremmo l'investimento dopodichè avremmo due anni buoni di guadagni netti. Di conseguenza, nel contesto attuale, volendo consigliare un impiego di capitale, la scelta ricade senz'altro su hashing24. Nel frattempo genesis potrebbe proporre nuove offerte vantaggiose in ambito sha256, ma questo non possiamo saperlo. Alleghiamo delle immagini a conferma di quanto descritto. Con hashing24 (prima foto) si nota chiaramente che l'acquisto di contratti con attivazione immediata è molto più oneroso di quelli in pre-order. Ma fate attenzione perchè, nel giro di pochi giorni (una settimana), i contratti in pre-order inizieranno ad aumentare del 3%. Se avete intenzione di investire con questa società procedete in modo sollecito oppure pagherete un prezzo più alto (il banner che conduce al sito di hashing24 è posizionato nella colonna sinistra del blog).

hashing24

hashflare

Bitcoin, lieve discesa e risalita

Discesa e risalita ma, in definitiva, valori alti anche oggi. Abbiamo effettuato questa rilevazione pochi minuti fa: 4795,05 (ore 12:31).

19 ottobre 2017

Basta con la bolla!

Seguo i bitcoin ormai già da alcuni anni (ricordo che quando cominciai ad interessarmene il BTC valeva circa 200 euro o poco più) e spesso mi capita di leggere articoli riguardanti le criptovalute che compaiono online oppure su giornali e riviste. Purtroppo gira questa voce oserei dire insistente, superficiale e fastidiosa secondo cui il bitcoin sarebbe una bolla. A me piace valutare le situazioni sulla base dei fatti e dell'esperienza e non sulle semplici supposizioni. Intanto non mi stà affatto bene che un giornalista qualsiasi che semmai non ha mai investito un euro in bitcoin, e dunque privo di esperienza sul campo, scriva un pezzo sottolinenando che, molto probabilmente, il bitcoin è un "fenomeno di bolla speculativa" e ciò solo per attirare l'attenzione. Facciamo un passo indietro. La situazione reale è la seguente: nell'ormai lontano 2008 il bitcoin fece la sua prima comparsa, ideato e lanciato da Satoshi Nakamoto, pseudonimo di una persona rimasta anonima (o gruppo di persone, a tutt'oggi non si sà ancora esattamente). Sono passati circa 10 anni, dal momento che stiamo per entrare nel 2018. Il bitcoin ha resistito a tutti i tipi di ostacoli e avversità di ogni genere, viene transato sul mercato al pari di qualsiasi altra valuta classica o commodity (oro, argento, petrolio, etc...). Nel corso di questi anni il suo valore è cresciuto enormemente, come abbiamo visto (al momento che scrivo il bitcoin è quotato 4837 euro, scusate se è poco). Anche ammettendo le perplessità di alcuni (che comunque non condivido e non condividerò mai) bisogna tener conto del fatto che il bitcoin (poi ne sono seguite altre centinaia di criptovalute) ha rappresentato e rappresenta un'innovazione tecnologica straordinaria. Satoshi Nakamoto, a conti fatti, è un genio perchè è riuscito a creare una moneta indipendente a livello informatico. In altre parole il bitcoin non si stampa come l'euro, il dollaro etc... nelle zecche ma viene creato elettronicamente ossia online grazie al lavoro dei miners (minatori). Il bitcoin si avvale della blockchain. Si tratta di un database distribuito che sfrutta la tecnologia peer-to-peer per effettuare delle transazioni attraverso i Bitcoin. Senza entrare troppo nel merito dei parametri tecnici che risultano talvolta complessi, spieghiamo in modo semplice la situazione. Immaginate che il bitcoin sia l'oro in una miniera (è proprio il caso di dirlo!), ebbene, quando la miniera è zeppa l'estrazione è più semplice. Ma man mano che il bene diminuisce acquista valore ma  diventa più difficile (e costoso) estrarlo. Analogamente, si pensi ad un computer che deve rintracciare dei codici alfanumerici. Il bitcoin ha un limite, non si possono generare più di 21 milioni di monete totali (ma ci vorranno anni perchè ciò accada, anche se ne sono stati generati parecchi finora). Milioni di persone, comprese industrie, non investirebbero nei bitcoin se si trattasse di una bolla, ovvero di fumo. Cari scettici, il bitcoin non è una bolla ma rappresenta una reale opportunità di guadagno (specie in questi tempi difficili). Poi, per quanto riguarda le società serie di mining alle quali affidarsi per realizzare introiti, esse fanno parte di un altro capitolo dello stesso discorso. In questo blog ne seguiamo principalmente 3 e cioè: genesis mining, hashing24, ed hashflare. C'è anche eobot da menzionare ma non lo considero a livello delle prime tre come professionalità.

18 ottobre 2017

Bitcoin, prevedibile calo

Dopo aver raggiunto punte fino ai 4800 euro abbondanti, negli ultimi giorni, ecco un calo: 4497, rilevazione di pochi minuti fa.

17 ottobre 2017

Bitcoin stabile sotto i 5000 euro

Il bitcoin si mantiene abbastanza stabile. La rilevazione di pochi minuti fa (20:39) lo vede a quota 4.778 euro. La forbice di oscillazione, in questi ultimi giorni è tra i 4800 abbondanti e i 4600, comunque valori altissimi.

13 ottobre 2017

Bitcoin a 4600 ma ha toccato i 4800

Ciò che sorprende di questa moneta sono le rapide accellerazioni e discese che presenta, e non di pochi spiccioli ma anche di diverse centinaia di euro, alle volte. Il bitcoin era salito poche ore fa fino a 4800 euro circa (guadagnando quasi 800 euro in un giorno solo!) ora sta scendendo. La foto di pochi minuti orsono (8:54) lo mostra a 4.683,95 euro.

12 ottobre 2017

Bitcoin a 4000 e non li molla

Abbiamo notato il raggiungimento e il superamento della soglia dei 4000 euro da parte del bitcoin in questi ultimi giorni. Ebbene, stamattina rileviamo un 4121,04 (ore 8:41) che sostanzialmente rafforza questa tendenza rialzista. Cosa dobbiamo aspettarci? Un ulteriore rialzo o una discesa? Lo scopriremo solo vivendo, come diceva una famosa canzone...

10 ottobre 2017

Bitcoin over 4000 eu

Bitcoin, superata anche la soglia dei 4000 euro. Questi dati si commentano da soli, la più famosa criptovaluta al mondo domina la scena in lungo e in largo...

09 ottobre 2017

Bitcoin vicino ai 4000 euro

Bitcoin decisamente alto. Nella sequenza di foto, dalla meno recente alla più recente (negli ultimi 2 giorni), notiamo un picco di 3.915 (un'oretta fa) e un 3.889 rilevato pochi minuti fa.




04 ottobre 2017

Golden tea, 5 mesi dopo

L'ultimo post inerente golden-tea risale allo scorso maggio. Ecco dunque un doveroso aggiornamento. Il vincolo delle quote energia dovrebbe essere ormai chiaro a tutti ed è stato affrontato e spiegato in uno specifico articolo. Novità eclatanti non ce ne sono. Rispetto ai mesi scorsi alcune scritte precedentemente incomprensibili sono state tradotte in inglese ed ora il sito, in generale, viene proposto in 7 lingue (in italiano ancora no). Chiarito dunque che per i prelievi fà fede il numero colorato in verde (ovvero "your energy"), precisiamo quanto segue relativamente alle richieste di pagamenti in bitcoin. Come vedete dalle foto, esiste un minimo e un massimo giornaliero prelevabile. Il minimo è di 0.0004 BTC (circa 1,47 euro, corrispondenti grosso modo a 100 rubli), mentre il massimo è di 0.03804 BTC (circa 140 euro, ovvero sui 9500 rubli). Dunque per prelevare in bitcoin è necessario disporre di almeno 100 rubli nell'account (verificate con l'utility di cambio btc/rublo presente nel blog). In conclusione, con golden tea ci vuole parecchio tempo per assestare i guadagni a buoni livelli (se pensate che personalmente ho impiegato 8 mesi per estendere il "daily limit" a 70.000 ottenendo così poco più di 60 rubli al giorno) ma non è necessario investire molti soldi come nel mining. Quindi, se volete provarci come me, registratevi al programma tramite il banner presente sul blog e armatevi di pazienza. Col tempo potrete ricevere delle soddisfazioni.     






02 ottobre 2017

Impennata del bitcoin

Il crescendo del bitcoin negli ultimi 2 giorni rappresentato in 5 fasi: l'ultima rilevazione è di ben 3799 euro registrata alle 12:50 (ultima foto).





ultima rilevazione