23 ottobre 2017

Investimenti diretti

In precedenza abbiamo analizzato la situazione degli investimenti bitcoin considerando le offerte proposte da alcune rilevanti società di mining presenti sul mercato quali Genesis mining, Hashing24 ed Hashflare. Tuttavia questo metodo, con i pro e con i contro, ci lega inevitabilmente al comportamento di terzi. In altre parole, i nostri guadagni dipendono non solo dal valore del bitcoin ma anche dalla condotta di tali società nei nostri confronti (costi, onestà, puntualità nei pagamenti etc...). Si tratta dunque di una maniera indiretta di investire. Il fiato potremo tirarlo solo dopo aver recuperato il capitale impiegato. Esiste dunque un'alternativa? Se si, qual'è? Semplice: acquistare direttamente bitcoin e tenerli fermi a deposito nella speranza che aumentino il loro valore nel tempo per poi rivenderli e guadagnarci, tutto qui. In questa maniera potremmo sempre disporre del nostro capitale, ossia esso non sarebbe in alcun modo vincolato. L'unico elemento contrario sarebbe rappresentato da eventuali cali del valore della moneta. Faccio un esempio: se acquistiamo 5000 euro di bitcoin (allo stato attuale più o meno equivalenti ad 1 bitcoin) e tra un mese o due il bitcoin dovesse raggiungere quota 6000 euro, avremmo ipoteticamente guadagnato 1000 euro rivendendo. Questo sulla carta, perchè poi ci sono da considerare gli inevitabili costi di acquisto e di vendita che ogni società prevede (che si tratti di coinbase, o di altri). Ma il guadagno sarebbe comunque notevole in tal caso. Viceversa, se il bitcoin calasse rispetto al suo valore al momento del nostro acquisto (cioè andasse sotto i 5000 euro, stando all'esempio), dovremmo sperare in una risalita per non perdere soldi. In definitiva, che si investa in modo diretto o indiretto, i rischi esistono sempre ma nel primo caso non esistono in sostanza dei veri e propri intermediari (a parte la società che ci cambia la valuta).

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