28 settembre 2017

Bitcoin, gran risalita

Le tendenze positive di rialzo del Bitcoin, registrate negli ultimi due giorni, trovano ulteriore conferma oggi. Come vedete il valore è 3.605 euro, l'orario è le 10:09 di oggi (oltre 250 euro di crescita rispetto al giorno precedente).

27 settembre 2017

Bitcoin in rialzo

3476 euro, rilevato adesso è un ottimo livello per il bitcoin. Già da ieri si era notata una tendenza a salire confermata poi oggi.

22 settembre 2017

ICO, la grande truffa

In questo periodo internet spopola di ICO (initial coin offer) proposte da varie società. Ebbene, trattasi di truffe colossali. In sostanza vendono token (inerenti fantomatici progetti) pagabili tramite criptovaluta. Se è vero che le più autorevoli criptovalute come bitcoin, dash, ethereum, zec, etc..., possono essere usate direttamente, o comunque scambiate per soldi reali, quindi hanno un valore, questi token sono praticamente spazzatura. Fate attenzione, è solo un modo per accalappiare i vostri soldi digitali in cambio di fumose aspettative. SCAM!!! E concludo con una considerazione: se proprio volete investire in qualcosa di concreto, senza necessariamente minare, comprate direttamente la criptovaluta (bitcoin, ethereum, litecoin etc...) e tenetela a deposito. Se il valore, col tempo, aumenterà potrete rivenderla e guadagnarci. Di sicuro è un'opzione migliore delle ICO, statene certi.

21 settembre 2017

Investimenti pro e contro

C'è chi sostiene che i contratti in cloud mining, proposti dalle società che operano nel settore del mining, siano una fregatura a prescindere, per la serie:"se sono così vantaggiosi perchè non se li fanno per conto loro?". Questa osservazione è lecita ma ragioniamo con calma. Purtroppo minare da casa non è più una cosa fattibile, ci vogliono attrezzature professionali come gli asic, etc... Queste società offrono dei contratti. In altre parole l'utente paga e in tal modo demanda a loro i problemi di gestione tecnica e i costi della corrente. Alle società questo tipo di situazione fà sicuramente comodo perchè non rischiano i loro soldi, inoltre l'utente non paga solo il contratto ma quotidianamente "cede" una parte dei ricavi sotto forma di "costi di manutenzione" (tali costi non sono certo bassi). Gli introiti giornalieri che l'utente realizza sono lordi: c'è chi mostra il lordo e il netto e chi solo il netto ricavo, questo dipende dalle società. In questo gioco, diciamo così, le società rappresentano il martello e gli utenti l'incudine anche se per questi ultimi potrebbe essere comunque vantaggioso a patto di recuperare in primis le somme investite e poi realizzare dei veri e propri guadagni. Badate bene però: nel momento in cui i costi dell'elettricità e della manutenzione dovessero malauguratamente essere superiori ai ricavi, i contratti verranno, con ogni probabilità, terminati, presto o tardi (per questa ragione un investimento più alto ha più possibilità di resistere alle avversità del mercato e reggere meglio eventuali cali della valuta). I contratti senza scadenza (fortunato chi li ha sottoscritti!) restano attivi finchè sono profittevoli (sono migliori dei contratti che hanno una scadenza prefissata come un anno o due). L'unica vera arma a favore dell'utente, per altro incontrollabile e imprevedibile, è il valore della criptovaluta, se esso è alto allora ci saranno maggiori introiti. L'utente deve sperare che il valore della valuta cresca il più possibile. Tuttavia molte persone non fanno mining bensì si cimentano con il trading. Il trading è un modo diverso per cercare di introitare; esso è probabilmente più rischioso. Ad ogni buon conto, ognuno conosce sè stesso e sà cosa gli può essere più congeniale. Si tenga sempre presente ciò che è scritto in fondo al blog: gli investimenti, qualunque essi siano, in qualunque settore, rappresentano sempre un rischio, stà a noi decidere come muoverci. Personalmente preferisco il mining al trading ma magari c'è chi è più portato per la seconda opzione.

20 settembre 2017

Ritardo ma non troppo

In relazione ai 2 ultimi post vi riporto, come promesso, la situazione riguardante i prelievi effettuati dal sottoscritto tra il 18 e il 19 settembre con hashflare. Ebbene, il più problematico ha richiesto circa 2 giorni per entrare nella blockchain ed essere successivamente confermato definitivamente. Dunque niente di grave, in fin dei conti, solo un ritardo maggiore dovuto a quanto già spiegato (basse commissioni di prelievo su cifre un pò più alte). Le puntualizzazioni dei precedenti post mi sembravano giuste da proporre per una questione di chiarezza che il comunicato presentava solo in parte. Ad ogni modo queste osservazioni si interpretino con la dovuta attenzione poichè non significano assolutamente che la società sia poco seria o che non stia pagando. Hashflare e soprattutto Genesis Mining restano comunque le migliori sulla piazza del mining.

19 settembre 2017

Commissione regolabile

In relazione al post precedente su hashflare, preciso quanto segue: l'errore, a mio parere, stà nel fatto che la commissione di prelievo non può essere uguale per ogni tipo di richiesta. Se ad esempio si preleva un importo BTC corrispondente a 50 euro, 0.0003 BTC è senz'altro un valore basso, mentre per prelievi di 5,10, o 15 euro potrebbe andare bene. Per cui quello che manca al momento, secondo me, è la possibilità, tramite una barra regolatrice, di adeguare la commissione all'importo del prelievo (esattamente come quando si invia denaro tramite wallet). In mancanza di una regolazione gli utenti, per ricevere i soldi con più probabilità, sono costretti a fare molte richieste di basso importo. In tal modo si perde un pò troppo in commissioni (esempio: un conto è una unica richiesta da 50 euro, altro è 5 richieste da 10 euro, per dire). L'aspetto da tenere sotto controllo, a questo punto, è l'esito delle transazioni un pò più consistenti effettuate utilizzando basse commissioni, ovvero: i prelievi arriveranno lo stesso, dal momento che così sono meno suscettibili ad entrare nella blockchain? Se si, in che tempi? Morale della favola: queste benedette commissioni le impostassero loro correttamente o permettessero agli utenti di gestirle!

Errori di superficialità e i prelievi si arenano

Mentre il bitcoin si riprende, a 3000 euro abbondanti (circa 3300 al momento che stò scrivendo), qualche società disattenta trova il modo di complicare le situazioni. Nella fattispecie hashflare, a mio avviso, sta creando grattacapi inutili agli utenti. Mi dispiace ma, quando si fanno le cose male io critico chiunque. Uscire con un comunicato generico dicendo che ci sono troppe transazioni in corso, e dunque grossi ritardi nel completamento dei prelievi (specie quelli di maggiore importo), è una giustificazione poco plausibile e vi spiego perchè. Intanto non sottolineano di aver diminuito la commissione sul prelievo da 0.0006 a 0.0003 (pagare meno commissioni rallenta i trasferimenti). Per un euro in più assicuravano agli utenti i prelievi in tempi brevi, invece così le transazioni vanno a finire nel dimenticatoio e chissà quando entrano attivamente nel trade block. Se fosse solo colpa della rete intasata allora perchè quest'inconveniente con genesis mining non stà succedendo? Semplice, perchè quest'ultimo imposta meglio i parametri. Questi sono errori non ammissibili per una società del genere. Le persone non possono aspettare a vita per ricevere i soldi. Ad ogni modo ho effettuato alcuni prelievi in questi giorni con loro (tra ieri e oggi, quindi 18 e 19 settembre). Per curiosità vi farò sapere quando (speriamo bene) verranno confermati. Faccio altresì presente che i prelievi sono visibili sul chain.so ma non compaiono, almeno per ora, sul trade block che restituisce un messaggio di errore di transazione non trovata (not found). Quello che mi preme sottolineare, e concludo, è la mancanza di chiarezza mostrata da parte di questi signori (premettendo che finora non c'erano mai stati problemi, solo ritardi nella norma): si parla del numero abbondante di transazioni in corso, della rete intasata, di tutta una serie di problematiche ma senza alcun riferimento alle commissioni sul prelievo ridotte da loro stessi che rendono i trasferimenti sicuramente rallentati. Il comunicato, così comè, è poco utile e obiettivo. Mi dispiace, non ci siamo!

15 settembre 2017

Il mio nome è bitcoin e non muoio mai!

Un titolo un pò provocatorio per constatare, con l'aiuto del grafico, che ci sono segnali di ripresa dopo il forte calo. Al momento che scrivo siamo sui 3000 euro dopo che si era scesi anche a 2400/2500. Come potete notare i dati delle criptovalute inerenti la settimana sono negativi ma non è quasi mai così osservando l'andamento relativo alle 24 ore e all'ora.

Fango inutile sul bitcoin

Il calo del bitcoin, e delle criptovalute in generale, che sta avvenendo in questi giorni è così forte, repentino ed evidente che è impossibile sfuggire alle considerazioni a riguardo. Ai rumors, ad un'atmosfera già negativa di per sè, pare si siano aggiunte le parole, non certo confortanti, di un banchiere di Wall Street secondo il quale, testuali parole: "Il bitcoin è una truffa e finirà male". Guardate un pò da che pulpito viene la predica, da un banchiere! Intanto c'è da sottolineare che le banche non possono controllare nè il bitcoin, nè le altre criptovalute essendo queste monete decentralizzate. Forse a questo signore e ai personaggi, oserei dire pessimi, come lui dava fastidio il bitcoin a più di 5000$. Vorrei fare un pò di chiarezza. Il bitcoin non è nato ieri, e storicamente è sempre cresciuto, dove stà la truffa? La truffa può essere semmai di quelle società truffaldine che fingevano di minare e non pagavano gli utenti, ma questo è un altro discorso. Sarebbe come dire che se ammazzi qualcuno và in galera la pistola! Assurdo! Che finirà male probabilmente è quello che desidera lui insieme ad altri individui spregevoli del suo calibro. Vogliamo parlare delle banche? Chi hanno mai aiutato le banche? Specie oggi rubano solo: se mettiamo i nostri risparmi ad investimento ci danno praticamente il nulla e dobbiamo aspettare anni altrimenti ci rifondiamo pure le commissioni, ma scherziamo? Le criptovalute rappresentano un'innovazione tecnologica notevole e comunque un qualcosa che è molto più a favore della gente. Burocrati, conservatori e affini possono screditare le criptovalute quanto vogliono ma non possono arrestare un progresso e un processo che è già in atto e che è destinato a proseguire. Le truffe in genere durano qualche mese, il bitcoin è presente da anni, viene scambiato perfino sulle piattaforme di trading di tutto il mondo al pari delle valute classiche, dell'oro etc... Alle persone dico solo questo: pensate con la vostra testa, non fatevi condizionare da gente stupida che vuol solo tirare acqua al proprio mulino. Il bitcoin nel tempo ha affrontato e superato molte crisi, il mio augurio è che possa uscire anche da questa e che non finisca preda di certe assurdità politiche costruite ad arte.

14 settembre 2017

Bitcoin down

Dopo aver raggiunto e, a brevi tratti, superato la soglia dei 4000 euro, il bitcoin ha attraversato una fase di sali-scendi per poi decisamente calare: attualmente siamo attorno ai 3220 euro. Si tratta di un valore comunque alto, ma basso se consideriamo le punte di 3800 precedentemente raggiunte. Se osserviamo il grafico inerente il market cap notiamo l'evidente calo della maggior parte delle criptovalute, fatta eccezione per "ark".

04 settembre 2017

Convenienza investimenti

Il business delle criptovalute riporta un pò al noto detto:"Chi prima arriva meglio alloggia". Non a caso uso queste parole e vi spiego subito il motivo partendo proprio da hashflare. Dal primo settembre la società ha cambiato i termini dei contratti, naturalmente a proprio favore. Se prima alcuni contratti (consideriamo gli sha256 per minare bitcoin) erano di fatto senza scadenza, adesso ciò non è più possibile, e la scadenza è stata fissata alla durata misera di un anno. Inoltre, il costo di acquisto di 10GH/s di hashpower è raddoppiato da 1,20$ a 2,40$. Naturalmente le aziende devono far fronte ai costi crescenti anche se, personalmente, trovo alquanto scorretto tale comportamento specie se si considera che la scadenza limitata è stata applicata anche ai contratti acquistati dagli utenti antecedentemente al primo settembre, dunque trattasi di una modifica con effetto retroattivo. Inoltre, e ciò non vale solo per questa società, i contratti in ethereum sono, almeno al momento, molto meno redditizi di quelli in bitcoin. Quando i contratti in bitcoin (sha256) sono esauriti, e ciò è accaduto più volte (ad esempio con con genesis mining) e si opta per ethereum (dagger-hashimoto), i ricavi sono, a parità di investimento, circa la terza parte di quelli ottenuti in modalità sha256 (ciò per esempio non accade con eobot dove si guadagna in modo costante e uniforme con qualunque valuta). Ecco perchè ho aperto il post con quel detto. Direte voi, ma allora conviene investire o no? La risposta è dipende. In ogni proposta contrattuale è bene osservare sempre attentamente 3 elementi: 1) il costo del contratto; 2) la durata, per capire se il gioco vale la candela. Se avete dei dubbi, investite poco per testarlo praticamente, osservate i rendimenti, dopodichè deciderete se incrementare o meno l'investimento. Il terzo elemento importante è il valore della valuta: è ovvio che se la valuta è alta guadagneremo di più, ma questo aspetto non possiamo controllarlo in alcun modo, se non intuire l'andamento della criptovaluta oggetto del nostro investimento.