15 marzo 2022

Proof of work e proof of stake

La generazione di monete elettroniche avviene sostanzialmente in due modi o, per meglio dire, tramite due differenti algoritmi: 1) proof of work e 2) proof of stake. Blockchain e asset basati sul primo metodo sono quelli legati alla 'produzione' del bitcoin e di note criptovalute quali: dogecoin, ethereum, litecoin etc... Di sicuro non è un sistema pienamente soddisfacente perchè richiede l'impiego di notevoli risorse energetiche per essere utilizzato (avrete probabilmente sentito parlare di dispositivi ASIC dedicati al mining che, ovviamente, assorbono corrente per poter funzionare). Viceversa, la tecnologia 'proof of stake' è decisamente eco-friendly, ossia concepita per rispettare l'ambiente, in quanto prevede un consumo irrisorio delle risorse. Di questa schiera fanno parte diverse criptovalute tra cui, ad esempio: TRON (TRX), Tezos, Cardano, Polkadot, Luna, Pi (minabile gratuitamente sul cellulare senza consumo di batteria, ancora in fase di lancio). Potremmo senz'altro affermare che la seconda opzione è un'evoluzione della prima. Attraverso essa viene applicato un investimento sulle monete stesse, denominato appunto 'staking', volto a generare nuove coin ed aumentare così, nel tempo, il numero complessivo di quelle possedute. In alcuni casi si può incorrere negli 'ibridi' ossia trovare crypto che si avvalgono di una combinazione dei due algoritmi.

proof of work

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