23 febbraio 2018

Assestamento bitcoin sopra gli 8000 euro

La tendenza del bitcoin pareva essere proiettata verso i 10.000 euro, ma la più famosa criptovaluta al mondo è tornata sui suoi passi, per il momento. La quotazione attuale è un pò superiore agli 8000 euro. Nei grafici i dettagli del bitcoin e delle altre criptovalute.


21 febbraio 2018

Discesa morbida

Il bitcoin aveva raggiunto anche i 9500/9600 euro circa, poi un calo è avvenuto nelle ultime ore. Bruschi ribassi e rapide risalite sono alcune delle caratteristiche che contraddistinguono le criptovalute. Nonostante il valore del bitcoin resti alto, uno "scivolone" di 500/600 euro si nota (ed è comunque poco significativo rispetto a una discesa di 5000/6000 euro come avvenuto dopo i top records di 15/16000 euro). Analogamente è successa una situazione simile ad altre crypto quali litecoin, bitcoin cash ed ethereum. Dal momento che però queste ultime valgono assai meno del bitcoin, le rispettive varianze negative sono nettamente più ridotte come si osserva dai grafici prospettati da coinbase.   




20 febbraio 2018

Up coins!

Rilevazioni di coinbase a 24 ore: Bitcoin, in salita, supera i 9000 euro, bene anche litecoin a 192,76, perdite poco rilevanti di bitcoin cash ed ethereum che fanno segnare rispettivamente circa 1212 eu e 757 eu.





Rilevazioni secondo coinmarketcap. In tal caso il bitcoin è ancora più in alto, rispetto a coinbase, ma i dati, in generale, differiscono di poco.


19 febbraio 2018

Trend positivo per le criptovalute

Dall'ultimo post il bitcoin è ulteriormente aumentato raggiungendo e superando anche i 9000 euro, attualmente sembra "navigarci" leggermente al di sotto. Trend positivo anche per le altre criptovalute. 


15 febbraio 2018

Bitcoin in risalita

La matematica non è un'opinione, ovviamente, e racconta che il bitcoin è in risalita negli ultimi giorni, fin quasi a quota 8000 euro. Nonostante i buoni propositi del parlamento USA, volti a ridurre gli sbalzi, la volatilità delle criptovalute in generale, e del bitcoin in particolare, resta per ora piuttosto elevata. Ciò nonostante pare che gli investitori siano ottimisti al momento, lo dimostra il volume globale di investimenti, a livello mondiale, che si aggira intorno ai 134 miliardi di euro (scusate se è poco!). Il trend positivo del bitcoin influenza positivamente anche le altre valute. Ottimo tasso di crescita di litecoin, che con i suoi 10 miliardi di euro di capitalizzazione, e almeno 180 di valore, comincia a farsi sentire stabilmente al quinto posto del ranking crypto.


12 febbraio 2018

Risalita e perplessità

Le criptovalute hanno ripreso quota rispetto ai giorni precedenti. Nella fattispecie il bitcoin ha "riagganciato" i 7000 euro, almeno per ora. Si continua tuttavia a parlare di rischi, di incertezza e del fatto che la capitalizzazione globale degli investimenti di mercato si sia ridotta rispetto ai periodi precedenti. Indubbiamente si è ridotta ma non del 50% come in modo impreciso sostiene qualcuno. Ad ogni modo, gli attuali 120 miliardi di euro di market cap, relativi al bitcoin, non credo siano pochi. Piuttosto il problema è un'altro, a mio parere: i costi di manutenzione del mining incidono di più sui profitti (chiariamo il concetto con un esempio: se prima si realizzavano 50 euro al giorno, il guadagno netto era di 40 togliendo la manutenzione di 10 euro; a parità di costo di manutenzione, se il ricavato si abbassa a 30, il guadagno netto diventa inevitabilmente 20). Entrando nello specifico delle società di mining: hashflare è più chiaro in quanto mostra tutti i dettagli per cui si ricavano agevolmente i profitti al netto della manutenzione. Genesis invece non è affatto trasparente su questo aspetto in quanto mostra i guadagni già al netto dei costi di manutenzione (per i contratti che li prevedono). Eobot, infine, è probabilmente il più nebuloso dei tre. Sostanzialmente tutti agiscono in modo alquanto arbitrario ma c'è chi almeno è più limpido nel mostrare l'andamento dei guadagni. Ciò che tengo a chiarire una volta per tutte è questo: le criptovalute non sono di per sè una truffa e tantomeno una bolla, semplicemente possono prestarsi a speculazioni da parte di persone e/o società disoneste. Chiarendo con un esempio: se una persona commette un crimine sparando, si arresta la persona o la pistola che ha sparato? Da che mondo è mondo penso che la pistola sia solo un mezzo, niente di più, esattamente come la dinamite, che originariamente fu creata per buttar giù ostacoli, non certo per far saltare gente in aria. Però, come ho già detto anche altre volte, se le società penseranno solo per sè, è evidente che non stimoleranno troppo la voglia di investire da parte degli utenti.


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07 febbraio 2018

Criptovalute in risalita

Nelle ultime 24 ore il bitcoin ha compiuto una discreta risalita ritornando ad oltre 6500 euro di valore, come si evince dal grafico (snapshot n.1). Rispetto al report di ieri direi che c'è stato un netto miglioramento. Anche le altre crypto si sono riprese. Corvi e corvetti, pessimisti vari e sostenitori delle bolle e bollicine mi sà che dovranno attendere ancora parecchio perchè è evidente che il bitcoin, e le altre digital coins, almeno per il momento, non hanno alcune intenzione di andare in crash. Stay tuned dear friends!


06 febbraio 2018

Calo del bitcoin ed eterne diatribe

Il primo grafico riguarda il valore del bitcoin un mese fa, guardate com'era in alto. Il secondo mostra invece il dato relativo alle ultime 24 ore. Trattasi dunque di una discesa verticale incredibile avvenuta nel giro di un mesetto. Con lievi differenze tra i vari siti, il bitcoin è attualmente quotato a scarsi 5000 euro. Intanto Mario Draghi al Parlamento UE ha sentenziato: "I Bitcoin e le valute virtuali sono al momento nello spazio non regolato e dovrebbero essere viste come asset molto rischiosi, soggetti ad alta volatilità e speculazione". Ok, bravo, complimenti, con tutto il rispetto non stà dicendo niente di nuovo, niente che non si senta da mesi e mesi risuonare come un tormentone pronunciato da altri con parole simili. Soltanto che ora magari queste parole destano più impressione e preoccupazione dal momento che il bitcoin è basso. Quando valeva 15.000 euro semmai le stesse identiche parole facevano ridere, punti di vista. Intanto sono considerazioni troppo sintetiche e generiche come dire, "è una truffa", "è una bolla" e poi? Che succede? Esplode la bolla? Si? No? Non si sà... Ce ne sarebbero di osservazioni da fare, me ne vengono a istinto almeno tre: la prima, la più spontanea è: se le criptovalute sono in uno spazio non regolato, allora perchè non le regolamentate? Che aspettate? Forse perchè non siete buoni nemmeno a fare questo? A Rubare però in tutti i modi con tasse e tassucce varie (che sono ridicole) siete specializzati... Ok!!!; 2) Speculazioni da parte di chi? Di disonesti ovviamente, ma non da parte di tutti, ci sono anche società e operatori seri del settore; 3) ma le criptovalute non nascevano come fenomeno (Satoshi Nakamoto docet) legato soprattutto alla gente, dunque accessibile a tutti, poveri, ricchi, senza intromissioni da parte di banche, eppure alcune di esse hanno perfino prospettato investimenti in ethereum ai loro clienti, tanto per dirne una. Effettivamente nessuno può sapere con certezza, come ho spiegato ieri, cosa accadrà nel prossimo futuro, ma una cosa è certa: dove mettono le mani politici e banchieri senza scrupoli per le persone non c'è mai nulla di buono in vista. Voglio essere ottimista e non pensarci: incrociamo le dita.





05 febbraio 2018

Criptovalute, crisi o fase transitoria?

La fase di discesa del bitcoin e delle altre valute digitali impone delle dovute considerazioni. Analizziamo l’andamento del mercato delle criptovalute di quest'ultimo periodo. In realtà, nonostante le enormi perdite subite, è semplicemente ritornato, grosso modo, ai livelli di un paio di mesi fa. Trattasi quindi di un grande crollo seguito a un picco enorme. Ciò non significa che sia "eplosa" la bolla, ossia che il mercato sia collassato, almeno non ancora. Contrariamente a ciò che si legge in giro navigando online, è praticamente impossibile prevedere con certezza assoluta se sia l’inizio della fine delle criptovalute, o soltanto un momento passeggero a cui seguiranno nuovi aumenti di valore. Vista la sua grande volatilità, il mercato delle criptovalute è inevitabilmente esposto al "panic selling", cioè la vendita, da parte di un gran numero di investitori, per paura del crollo di valore del proprio bene. Tale aspetto contribuisce negativamente all'andamento del bene stesso, in tal caso le criptovalute. Alcuni attribuiscono il crollo al susseguirsi di notizie potenzialmente dannose per il mercato delle digital coins, in particolare la notizia di una possibile chiusura dei siti di exchange sudcoreani. La Corea del Sud è infatti il terzo paese al mondo per volume d’affari in criptovalute. Il ministro della Giustizia annunciò di voler chiudere i siti di exchange (le motivazioni riguardano soprattutto la volontà, da parte dei governi, di regolamentare un mercato precedentemente ignorato). Dopo tale annuncio del ministro della Giustizia, il primo ministro ha tenuto a precisare che si tratta soltanto di un'ipotesi e che comunque ci vorrebbero molti mesi per attuarla. L’incertezza sul futuro dei siti di exchange sudcoreani, la cui chiusura sarebbe un grosso problema per il mercato delle criptovalute, ha causato ovviamente agitazione per molti investitori che per questo motivo hanno iniziato a vendere. Tuttavia ricercare il crollo del mercato in questa sola causa sarebbe un errore. Sono circolate notizie poco rassicuranti provenienti anche dalla Cina, che sembra volersi sganciare dai bitcoin limitando il settore del "mining" nonchè gli accessi ai siti di exchange. Si tratta però di notizie poco chiare né confermate, data la difficoltà di ottenere informazioni dettagliate sulla Cina. In questi cali ha avuto il suo peso anche la chiusura di Bitconnect, una piattaforma per investire e scambiare bitcoin, sospettata di truffare gli utenti tramite uno schema Ponzi. Insomma, troppe variabili in gioco che non consentono assolutamente previsioni certe sul futuro delle valute digitali. Per ora ci atteniamo ai fatti e ai valori concreti del momento dato che la matematica non è un'opinione.


02 febbraio 2018

Criptovalute, crollo verticale

Basta dare una rapida occhiata ai riquadri in basso per rendersi conto immediatamente del crollo verticale subito dalle criptovalute, almeno le più rilevanti. Il Bitcoin, che aveva raggiunto dei picchi notevoli a dicembre, sembra essere tornato quasi ai valori precedenti a questi innalzamenti. Ultimamente pareva che il livello si fosse assestato attorno ai 9000 euro, o anche 8000, invece c'è stata una brusca rapida discesa, addirittura sotto i 7000 euro! Non possiamo sapere con certezza cosa accadrà in seguito, ovviamente, ma ci potrebbe essere anche una risalita improvvisa. Staremo a vedere.