07 aprile 2017

Auto, gli imbrogli dei produttori

Mi viene in mente il titolo di un film uscito qualche anno fa: "In questo mondo di ladri". Non è una frase fatta perchè poi, puntualmente, trova riscontro. Nella fattispecie, vediamo cosa combinano quei furbacchioni dei produttori di automobili, per la serie: "Se l'auto consuma meno carburante te la vendo più facilmente...". Tanto per cominciare, i consumi di benzina e le emissioni di biossido di carbonio - CO2 - delle automobili sono sempre superiori rispetto a quello che i produttori dichiarano. Per ottenere risultati di consumo minori e basse emissioni i "simpaticoni" fanno montare sulle auto sottoposte ai test degli pneumatici speciali che esercitano minore attrito, gonfiati all’inverosimile per limitare al massimo la resistenza; inoltre utilizzano del nastro adesivo sulle rientranze dei veicoli per migliorare l'aerodinamicità degli stessi. Tali prove in sostanza non si possono considerare assolutamente attendibili. Dalla figura sottostante si può notare, per alcune note autovetture, quali sono le percentuali di biossido di carbonio non dichiarate e quanto si spende di più all'anno per i rifornimenti di carburante. Saltano all'occhio alcuni esempi lampanti come: la Volvo V40 (per cui si spendono 247 euro in più di quel che si dovrebbe); la Toyota Auris (+243 euro); la Mercedes A (+158 euro); la BMW 114I (+150 euro). La medaglia del meno negativo, se così possiamo dire, và all'Alfa Romeo Giulietta ("solo" +22 euro in più all'anno rispetto a quanto dichiarato ufficialmente). Come dire, il danno oltre la beffa: non solo si spende di più ma aumenta il danno per la nostra salute. E' necessario che si provveda in modo celere ad ovviare a questa spiacevole situazione costringendo i produttori ad osservare test attendibili utilizzando procedure corrette, dal momento che questi signori si sono presi un pò troppe libertà pensando solo ad incrementare il proprio portafoglio a danno della collettività...    


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