11 luglio 2020

Perchè il trading difficilmente vi arricchirà

Questo vuole essere un post chiarificatore riguardo al modo di utilizzare capitali personali. Molti di voi avranno ricevuto continue telefonate sul cellulare da parte di persone che propongono di effettuare il trading online tramite le più svariate società in circolazione, note e meno note (se nessuno vi ha mai contattato per questo scopo siete dei fortunati miracolati). Voglio sottoporre alla vostra attenzione un aspetto molto importante, se non fondamentale, che quasi nessuno vi dirà mai. Premetto che ci sono in giro alcuni trader bravi, preparati, ma sono pochissimi. Il punto di partenza però è un altro. Il trading, in sostanza, è una maniera poco idonea per impiegare i vostri risparmi sperando di farli fruttare in tempi brevi. Perchè? Pensate agli uomini più ricchi del mondo, potrei fare due nomi, Bill Gates e Jeff Bezos, rispettivamente leader di due colossi mondiali quali Microsoft e Amazon. Ebbene, credete che persone del genere stiano tutto il giorno ad osservare i grafici, le candele e tutte quelle stronzate che vi propinano i promotori finanziari del trading? Come mai tra le persone più benestanti e famose al mondo non figura il nome di un trader? La risposta è la seguente: perchè tutto ciò che è oggetto di transazioni, dalle commodities alle coppie di valute etc..., può portare più facilmente profitti nel lungo periodo che non nel breve. Potrei citare diversi esempi ma ne farò solo qualcuno. Perfino colossi del mercato come Apple, ad esempio, hanno avuto i loro periodi bui, a volte protrattisi per mesi o addirittura per anni. Durante i periodi negativi, chi aveva acquistato le azioni di una certa società, apple nel nostro esempio, si è visto crollare a picco l'investimento. Non tutti possono resistere economicamente quando le cose vanno male. Stà di fatto che poi, di solito, la grande azienda, alla lunga, si riprende e le quotazioni risalgono. Immaginate di essere l'allenatore di una squadra di serie "A" che lotta per la salvezza: va bene la grinta, va bene la determinazione, passi anche l'orgoglio ma tutto ciò non basterà. Potrete superare con successo qualche singola partita, alla fine, però, il campionato lo vincerà quasi sempre una squadra blasonata come la Juventus (amata o odiata che sia) e ciò perchè vanta un organico complessivamente superiore sia numericamente che dal punto di vista qualitativo. Il trading è una pura speculazione di breve periodo. Lasciate perdere i grafici, i punti di rottura, le analisi tecniche che, in definitiva, sono tutte minchiate. Se il trading fosse una scienza esatta queste società e i loro incaricati sarebbero tutti miliardari e non avrebbero certo bisogno di coinvolgere gli utenti incitandoli a investire capitali a loro rischio e pericolo. Personalmente preferisco scommettere su una partita, o su un gruppo di partite di calcio, pochi euro magari per divertimento piuttosto che investire su un qualcosa che è soggetto ad altissima volatilità. Sorge dunque una domanda spontanea: come si dovrebbe investire in modo corretto?


Bhè, non senza aver analizzato accuratamente e preventivamente il mercato e non puntando a soddisfazioni economiche di breve periodo. Certezze assolute non esistono, questo è vero e risaputo, ma ci sono buone probabilità che investimenti adeguati con aziende affidabili e performanti possano rendere in un'arco temporale di maggior durata. Nei grafici sottostanti osserviamo la crescita, negli anni, delle azioni di due brand mondiali che non hanno certo bisogno di presentazioni quali amazon e apple. Anche chi è lontano e avulso dal mondo della finanza noterà, a colpo d'occhio, che queste azioni sono letteralmente esplose negli ultimi anni. I grafici sono simili, da un certo punto in poi si verifica un'impennata. Un conto è considerare la crescita in vari anni, ben diverso è pretenderla in pochi mesi, o addirittura pochi giorni. Nel breve periodo molto probabilmente la variazione sarà minima e non è affatto escluso che lo sia in negativo! Vi farò un ultimo esempio che stavolta riguarda il sottoscritto e il bitcoin. Nel 2014 acquistai dei bitcoin al prezzo unitario di circa 300 euro. Purtroppo ero ancora inesperto, ingenuo e piuttosto sprovveduto e non ebbi la freddezza di aspettare tenendoli semplicemente "fermi a deposito" piuttosto che liberarmente di lì a poco. Immaginate cosa sarebbe successo se li avessi conservati per almeno 3 anni, ossia fino a quel famoso periodo della fine del 2017 in cui il bitcoin ascese in modo violento raggiungendo cifre come 15/16.000 euro. Cosa avrei potuto ricavare avendoli pagati "appena" 300 euro ognuno? (Ne possedevo almeno 10 per cui il costo totale sostenuto era pari a circa 3.000 euro. Ma 15.000x10=150.000 euro (ricavo totale). Pur considerando la commissione di vendita, che su cifre alte non è esattamente uguale a zero, avrei portato a casa un bel malloppo! Questa è l'ennesima conferma che se si scelgono le situazioni giuste, e non ci si lascia prendere dalla fretta, nel lungo periodo le soddisfazioni possono arrivare e ripagare ampiamente l'attesa. Ricapitolando: i veri ricchi sono investitori, non guardano il monitor tutto il giorno per vedere se il valore di quel determinato bene sale o scende, non sono trader. Il trading è una speculazione di breve periodo temporale durante il quale, anche le azioni della miglior società del mondo, possono temporaneamente subire flessioni, diminuire per poi "riprendersi" mesi o addirittura anni dopo. Un paio di consigli al volo? 1) Se non siete sicuri e ferrati in materia meglio non investire affatto, almeno conserverete sicuramente il vostro capitale; 2) non pagate abbonamenti a sapientoni, santoni, guru ed altri personaggi discutibili che promettono di insegnarvi chissà che cosa... non serve! Qualunque persona di media intelligenza è in grado, anche con l'ausilio di internet, di studiare il mercato e di effettuare un'analisi esauriente. In caso di fallimento vi potranno sempre dire che il guadagno non era assicurato, che vi stavano offrendo solo una chance e vi ritroverete doppiamente fregati nonchè frustrati.         


0 commenti:

Posta un commento